Teresa Wilms Montt

Teresa Wilms Montt

María Teresa de las Mercedes Wilms Montt, nota come Teresa Wilms Montt (Viña del Mar, 8 settembre 1893Parigi, 24 dicembre 1921), è stata una scrittrice e poetessa cilena dei primi decenni del Novecento.

Di famiglia aristocratica, sposatasi all'età di 17 anni contro la volontà dei genitori, venne in seguito rinchiusa in un convento, accusata di adulterio e privata delle due figlie. Nel 1916 riuscì a fuggire a Buenos Aires e ad affermarsi come scrittrice, per poi raggiungere l'Europa, dove visse a contatto con i più importanti intellettuali e artisti dell'epoca.

Morì suicida a Parigi all'età di ventotto anni nel 1921.

In vita, nell'arco di tre anni, pubblicò quattro libri di prosa poetica e uno di racconti, mentre i suoi diari sono stati date alle stampe dopo la sua morte.[1][2] Le sue vicende biografiche, i suoi amori e la sua particolare avvenenza, immortalata dai pittori Anselmo Miguel Nieto[3], Julio Romero de Torres e celebrata da Valle-Inclan, Huidobro, Guillermo de Torre e Gómez de la Serna, il suo destino errabondo che la portò, giovanissima, a lasciare per sempre il Cile e a viaggiare fra due continenti, il suo temperamento anticonformista ed inquieto, in contrasto con le convenzioni sociali del tempo, l'hanno resa famosa presso i contemporanei, spesso nella veste di femme fatale[4].

Famosi e riconosciuti intellettuali del tempo, fra cui Valle-Inclan e Juan Ramón Jiménez, ne tessero le lodi, ma dopo la sua morte per molti decenni la sua importanza come figura letteraria venne del tutto oscurata.[5][6]

Nel 1993, in occasione del centenario della sua nascita, la pubblicazione della sua biografia[7], seguita da quella integrale della sua opera[8], hanno avviato un percorso di riscoperta di Teresa Wilms Montt da parte della critica[9][10]. A partire dal primo decennio del XXI secolo, grazie anche ad un film ispirato alla sua vita[11], la sua produzione letteraria è stata riportata alla luce da diversi editori europei, permettendo ad un pubblico più vasto di farne conoscenza.[12]

  1. ^ Costamagna, pp. 13-28.
  2. ^ Alcune pagine dei diari vennero pubblicate nel 1921, dopo la sua morte, nella rivista Nosotros, cui collaborò; il testo integrale nel 1994, curato dalla biografa Ruth González-Vergara.
  3. ^ (ES) Teresita, Anselmo Miguel Nieto, su surdoc.cl.
  4. ^ (ES) Naín Nómez (a cura di), Antología crítica de la poesía chilena, Santiago, LOM Edícíones, 1996, p. 42, ISBN 956-7369-84-4.
  5. ^ (ES) Naín Nómez, Modernidad, racionalidad e interioridad: la poesía de mujeres a comienzos de siglo en Chile, in Revista nomadías, n. 3, 1998, p. 15.
  6. ^ (ES) Bernardo Subercaseaux, Historia de las ideas y de la cultura en Chile, Volume 3, Santiago, Editorial Universitaria, 2004, p. 88.
  7. ^ (ES) Ruth González Vergara, Teresa Wilms Montt : un canto de libertad, Santiago, Grijalbo, 1993.
  8. ^ (ES) Teresa Wilms Montt, Libro del camino : obras completas, a cura di Ruth González-Vergara, México, Grijalbo, 1995, ISBN 9789562580328.
  9. ^ (ES) Rojas Valdebenito, Wellington, Una mujer de relieve en las letras chilenas, in Renacer, 16 febbraio 1994. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  10. ^ (ES) Ruth González Vergara, Centenario de Teresa Wilms Montt, in Curicó, 26 settembre 1993. URL consultato il 28 gennaio 2022.
  11. ^ Errore nelle note: Errore nell'uso del marcatore <ref>: non è stato indicato alcun testo per il marcatore :29
  12. ^ In Italia nel luglio 2008 la rivista Poesia (Crocetti editore) le ha dedicato la copertina e un lungo articolo con diversi brani tradotti dai suoi libri. Cfr.: Cristina Sparagana (a cura di), Teresa Wilms Montt. Un canto di libertà, in Poesia, vol. 7, n. 229, 2008. URL consultato il 22 febbraio 2022.

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